Recensioni
Be Blind
Aprile 2016
ONDA ROCK
''Queste canzoni che partono dai sussurri e arrivano al (lirico) grido di guerra, e designano un concept che fa leva su sinestesia e principio di non contraddizione, sono una pietra angolare del cantautorato degli anni 10.''
Michele Saran
Giugno 2016
ROCKIT
''Dopo una miriade di camaleontici progetti, di blasonate collaborazioni e tre dischi autorevoli sul groppone l’artista padovana ritorna con un nuovo progetto interamente cantato in inglese che sminuzza certo pop-rock da salotto buono per farne coriandoli bluastri da gettare in pasto a imprevedibili folate di vento.''
Antonio Belmonte
Aprile 2016
IL FATTO QUOTIDIANO
''DEBORA PETRINA, a occhi chiusi alla ricerca dell’amore.
Composto da 10 canzoni che rappresentano la sintesi perfetta del suo percorso artistico e musicale, è un disco compatto e dalle sonorità rock che sconfinano nel jazz e nell’elettronica, con testi autobiografici, e brani che pongono un’attenzione particolare sull’incapacità, in una società iperconnessa come la nostra, di parlare al cuordelle cose, sia nelle relazioni quotidiane, sia nel campo dell’informazione.''
Pasquale Rinaldis
Aprile 2016
VINILE
''Le influenze sono tali e tante (Kate Bush, Laurie Anderson e, nei momenti più dark, Siouxie Sioux) e combinate con personalità – grazie anche a una vocalità intrepida che non teme alcun confronto.''
Francesco Donadio
Maggio 2016
OFF TOPIC
''Colpiscono il senso di voce guida e narrante di Petrina, così come la percezione di un suono ammaliante e leggermente sinistro fusi insieme, che ci accompagnano fino alla fine del disco. Un velluto ricco e pregiato, che non rassicura per la sua morbidezza, ma conferisce uno stato di autorevolezza a chi lo indossa, e di eleganza per chi lo guarda.''
Giovanni Carfi
Aprile 2016
AUDIOREVIEW
''Oltre alla bellezza di una voce che sa essere al tempo stesso austera e confidenziale, di ''Be Blind'' colpiscono soprattutto la fantasia e la forza espressiva di canzoni che suonano moderne pur vantando una classicità anni '80/'90 in grado di renderle familiari. Più che a una normale raccolta di brani, si ha l'impressione di trovarsi di fronte a una sorta di (ambiziosa) opera rock.''
Federico Guglielmi
Contact me
Follow me